Info Generali

  • si accede da piazza Europa e da piazza Papa Giovanni XXIII – 24020 Ranica

Sorge in località “Centro”.

Apparteneva alla  Nobil Donna Giulia Adelasio; poi è passato in proprietà dei parenti Bagini Paganoni.

Il nucleo originario può essere riconosciuto nel frammento murario, tutt’ ora esistente, all’angolo tra il viale della Rimembranza e la piazza Europa. Il poderoso barbacane e le squadrate pietre d’angolo testimoniano una frattura solida quale era la richiesta per impostare la struttura di una torre: detti elementi, databili intorno al XIV° secolo, denunciano in effetti la presenza di un torrione a scopo di difesa, come pure le finestrelle, tutt’ora esistenti, sulla facciata di ponente. A quel tempo l’ingresso era collocato sull’attuale viale della Rimembranza, come testimonia il tessuto murario emerso all’epoca dell’ultimo restauro e successivamente ricoperto in quanto mutilato nella sua integrità e staticamente instabile.

Il palazzo viene successivamente rimaneggiato sul finire del XVI° secolo allorquando, stabilizzatasi la situazione politica, con il passaggio della Bergamasca alle cure della Repubblica Veneta, si diede nuovo impulso all’ attività  agricola. Sulla scorta delle nuove esigenze di vita, la torre venne decapitata, venne allungato il corpo ad ovest della torre, si spostò il passo carrale sulla attuale piazza Europa e si aggiunse un ulteriore corpo di fabbrica ad est. Inoltre vennero aggiunti una serie di corpi rustici a servizio dell’attività agricola (stalle, scuderie, mulino): è in quest’epoca che l’identità tra la villa di campagna ed il territorio circostante, trova la sua maggiore espressione.

Verso la fine del secolo XVIII°, causa le mutate esigenze sociali e culturali, la villa viene sottoposta ad un più sostanziale rimaneggiamento estetico e tipologico che le conferisce l’aspetto attuale.

Mentre sulla parte della strada l’assetto rimane sostanzialmente invariato, le facciate sulla corte interna vengono completamente ridisegnate, dapprima, il cortile comune  con la parte rustica, viene separato con una  divisoria che, mediante un sottile gioco di quinte, conferisce alla nuova corte risultante una specularità simmetrica tra la parte destra, costruita e abitata, e la parte sinistra, fittizia e di puro effetto estetico. Inoltre, mentre il rivestimento a  bagnato orizzontale conferisce unitarietà all’insieme prospettico, l’uso di una serie di episodi scultorei ne esalta il classicismo. All’interno un solenne scalone di ascesa al primo piano ed alcuni espedienti pittorici sulle pareti, conferiscono maggiore dignità a questo edificio. Ma la cura nella ristilizzazione della villa, seguendo i nuovi canoni in auge sulla fine del 1700, non si limita al solo edificio, ma coinvolge anche il giardino.

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